Lo sparso gregge d’ogni parte aduna;
E lui garrendo, ed incitando i cani 575Animosi ti avvia; chè come all’alba,
Così alla tarda sera umido scende
Su la verzura il vespertino umore.
Adunato lo stuol, lento proceda
Su per la via, mentre a traverso i campi 580E le folte boscaglie e l’alte siepi
Vanno correndo i veltri, disnidando
L’astuta volpe e il lupo, che s’è posto
Nelle insidie notturne. Alta si leva
Sovra i monti la luna, e ai campi arride 585Di lieta amabil luce e il ciel fa bello;
Solo dai nudi tronchi l’importuna
Upupa e il gufo con feral lamento
Ne accusa il dolce raggio; e all’improviso
Romor che sente a la campagna e al lume, 590Torna a celarsi. Con alpestri note
“Ogni gravezza dal suo petto sgombra„
Il buon pastore; o si ristà dal canto
Per udir come dolce intra le siepi
Natie si stempri l’usignuol d’amore; 595O lo azzuffarsi ode de’ veltri, e il molto
Latrar che fanno ai lupi, ed alle vane
Ombre de’ tronchi, ed agli augei notturni.