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libro secondo. 41

Pari a disco lunar, dei vivi raggi
Dispogliata la fronte: al vicin colle
Le adduci, e al bujo vaporoso invola.
Prendendo il monte a più lieve salita
455Coll’armento, vedrai di passo in passo
Cader le nebbie, e diradarsi il fosco
Aere, e cessar l’amaro odor del fumo;
Quindi montando ognor più al sommo, il cielo
Sgombro ti appare, e manifesto il sole,
460Splendentissimo e bello. Allor se volgi
Onde partisti attonito lo sguardo,
Nella mesta caligine sepolti
Eccoti i campi, e squallida la terra
Nel tetro ammanto delle nubi; e al vario
465Spirar dell’aure soprastanti, il piano
Ondeggiar vedi; e quai sparse isolette
In ampio mar, le cime apparir sole
Dei circostanti colli e delle selve.
Questo il potrai ne le beate e belle
470Itale piagge, a cui sortì natura
Più dolce il clima e temperato il cielo.
Non così fra le Nordiche contrade
E i campi nel Rifeo gelo sepolti,
Dall’irsuto Lapone al Tànai algente.