355Cielo, e l’aere benigno, e i lieti campi
Fèro ai Celesti di ristarse invito;
E ciascuno a guardar della diletta
Terra si prese alcuna parte. E Giove
Guardò le sacre rocche ove le torri 360Sorger doveano alle città superbe;
Giuno ebbe l’aere, e di sereni lampi
Illustrò Febo il ciel, temprando il corso
Alle alterne stagioni. Ospite seggio
All’Arcadico Pane ed alle Ninfe 365Dier le foreste, ed a Pomona e Flora
Zeffiro crebbe il verde onor de’ prati.
Piacque a Minerva ed a Liéo de’ colli
L’inclinato terreno, e fra le spiche
L’aurato capo avvolto, a Cerer piacque 370Sola signoreggiar pei lati campi.
Ma non consentì a Pale entro l’amico
Suol d’Ausonia restarsi, e a sdegno l’ebbe,
Gelosa d’altri Iddii, la dispensiera
Dell’aurea messe, Cerere, chè molto 375Temea no ’l primo onor tolto le fosse.
E poichè, sola degli Dei, precluso
Ebbe d’Italia il suolo, a lei convenne
Irne altrove cercando asilo e regno;