Ma se tanto è sottil, che dell’errante
Sangue gli avvolgimenti appajon tutti,
Sta però salda nei tenaci bulbi
La contessuta lana oltre a duo verni. 335Tal forse era il monton che di Libétra
Sull’ara apparve ai giovinetti figli
Del Tebano Atamante; e tal si fece
Il gran Padre de’ numi, allorché, contra
Tiféo gli sdegni differendo e i tuoni, 340Stampò di bifid’orma il suol d’Egitto;
E smarriti il seguian conversi in belve
Del combattuto Olimpo i fuggitivi
Figli, esulando alle terrene sedi.
Ma del gregge fin qui mostrando indarno 345Io ti venni il miglior, se il dolce ostello
Pur si nega a’ pastori, e si contende
Negli Italici campi a la raminga
Agreste Pale un seggio. Ai numi piacque,
Se il ver narra la fama, uscir dal magno 350Olimpo, e visitar queste contrade
Dell’alma Ausonia (e il Tebro ancor lambia
Deserti i colli di Quirin, chè ai liti
Di Lavinio venuto ancor non era
Il Pio Figlio d’Anchise.) Il puro aperto