Del gran Coltivator, ch’esule d’Arno,
Seguir le Tosche Muse ad altro cielo.
Varia secondo il clima e la natura 190Del suol che le ricetta, indole e forma
Traggon le pecorelle; e come in terra
Non una è de’ cavalli, e de’ seguaci
Veltri la specie e de’ volanti augelli,
Se ben discerni, troverai diversa 195L’un’agnella dall’altra; e la fatica
E lo studio a mal fin quegli conduce
Se non bada alla scelta, allorchè attende
Di nuovi capi a ingenerar l’armento.
Premio invano ed onor spera dall’opra 200Chi mal vide da pria, cercando all'agne
Degenero marito; e chi nel pieno
Felice ovil ne trascegliea quell’uno
Che tutti avanza in vigorìa d'etade,
Ricco di vaga prole altrui prevalse. 205Come fan duo nocchier, che d’un medesmo
Lido salpando, al mar danno le vele;
L’un, cui la vista non fallì tra l’ombre,
Per diritto cammin tocca a la meta;
L’altro, cui prima traviò la notte, 210L’oscuro nembo o la piegata antenna,