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D’altronde non pochi riscontri trova il mio parere in alcuni fatti naturali come p: e: la Sincope, la Catalessi gli svenimenti, l’assopimento.
Sopra questa espressione Non esistenza sono ben pochi che adeguatamente stanno a riflettere. Ora dessa è per me appunto lo stato anteriore alla mia nascita e ciò che sarà dopo la mia morte. Non è già l’apatia, lo svenimento giacché questi possono in tal qual modo esser sentili dall’Uomo, ma è piuttosto il nulla! Quel nulla che trattandosi di un’essere pensante e sensibile che vi si adagi dentro parmi che abbia il valore stesso di ciò che dieesi la suprema felicita; poiché in entrambi i casi si sta egualmente bene (2).
Non abbiam noi già subito una volta la nostra risurrezione? la prima Risurrezione? e certamente che prima di essa noi sapevamo meno dello stato di nostra vita attuale di quel che sappiamo ora dello stato che ci attende dopo morte (3).
Ritenete, miei buoni amici, che una gran parte di male nel mondo si deve attribuire ad una esagerata e cieca deferenza per gli usi, le leggi e la Religione del passato.
Circa alla Tanatologia ovvero credenza alla Immortalità dell’anima tre epoche vanno ben segnalate fra le nazioni d’Europa.
La prima si riferisce agli antichi Greci e Romani i quali per vero lungi dal farsene una immagine nel senso precisamente come noi la intendiamo questa Immortalità; se ne formavano invece una specie d’ipotesi vaga e poetica.
Questo però é da notarsi che in sostanza non te-