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Ancora un’esempio, l’Ateismo. Se possibile, o no.

Or qui, se rolla parola Dio voi intendete la causa il principio d’ogni cosa e che in se compendia tutto lo insieme delle leggi che governano l’Universo nissuno, al certo, che non sia privo di sensi e d’intelletto potrà negar la esistenza di questo Dio; ma per contro se con tal parola intendete alcun che di astratto, e personificato ad un tempo, sul tipo d’un Iehova, di un Giove, di un Saturno di un Allah! allora la buona Logica non può ammetterlo se non per altro per questo che la personalità è contradittoria coli’ infinito e nelP una, e nelP altra ipotesi la quistione non ha più ragione d’esistere.

Primo bisogno per la ricerca coscenziosa, della Verità si è tenere in freno la immaginativa e le passioni troppo ardenti, che fanno velo all’intelletto.

Ora come la Verità è patrimonio di tutti, il ricercarla, coltivarla, onorarla e diffonderla è altresì il dovere di tutti.

Esattamente parlando adunque non v’ha Filosofia di sorta che dir si possa nazionale di questo o in quel paese; e quando udite ripetere Filosofia Greca, ftalica, Alemanna intendete che i Greci, gl’Itali, gli Alemanni, nella ricerca del Vero usarono quei modi, quella locuzione, quelli spedienti che meglio il Genio proprio della nazione loro suggeriva .

Sta però sempre che quella fra le nazioni chepiù si spinge avanti in questo nobile studio; meglio ha meritato il plauso della Umanità. Or noi italiani mentre ci apparecchiamo colla energia del volere, e tanto nella Politica che nelle Scienze, a conseguir quel Primato che Vincenzo Gioberti ci avea forse troppo largamente aggiudicato; riconosciamo con lealtà, che in atto si è la dotta Alemagna che sta antesignana, in Europa in fatto di filosofiche discipline; nè la Francia né P Inghilterra ne le altre più eulte nazioni osano contrastarle un tal vanto.

Dell’Opera del sig. L: Feuerbach, uno dei più arditi odierni filosofi alemanni col titolo Cosa sia la religione;