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pia breccia si offriva al varco della ragione scientifica che ormai colla sua odierna Critica dialettica ha troncato dalla radice ogni prestigio dell’autorità dommatizzante. ed emancipato una volta davvero non già il pensiero dell’uomo che virtualmente almeno o internamente libero sempre è stato in tutti i tempi: ma la manifestazione publica aperta e sicura di esso pensiero.

L’Islamismo posteriore di sei secoli al Cristianesimo presentasi nella sua origine come la più semplice espressione del Monoteismo, e se la rapidità delle sue conquiste nel mondo, la vastità delle regioni occupate e lo zelo dei prischi credenti potesse provare incontestabilmente a prò di una Religione rivelata certo questo vanto non si potrebbe negare ai seguati del Korano.

Di fronte adunque ai filosofi e loro sistemi stanno da secoli le Religioni, svariati quelli, svariatissime queste le quali in sostanza malgrado il supposto accordo generale fra di esse questo solo hanno di comune a tutte, il servir di pascolo al cuore ed alla immaginativa del genere umano il quale nella sua grande maggioranza non sapendo adagiarsi in pace nella schietta realtà delle cose, e della universa natura, perchè non la intende, e diffidente di se perchè conscio della propria ignoranza, è pel motivo stesso deferente lino alla servilità alle autorità che con mille modi a lui s’impongono e che soventi si foggia egli stesso colle sue proprie mani per una specie d’impellente bisogno di illudersi e credere ciecamente senza oltre affaticarsi lo spirito e spender tempo a prendere in serie disamina le proprie credenze.

Male dunque si appone chi assegna alla Religione ed alla Filosofia uno scopo solo e comune la ricerca della verità. Questo scopo esclusivamente si addice alla filosofia, e della Religione meglio si affermerebbe dicendo che essa non è già la ricerca della verità, ma sibbene l’omaggio, il culto, l’inno, l’apoteosi, che la parte affettiva e sensitiva della umanità porge alla verità già scoperta per l’assiduo lavoro