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trerà nel dialetto particolare di quelle provincie. Anche questa opprimente difficoltà del gran numero de’ suddetti dialetti si è superata col restringere quest’altro vasto orizzonte, occupandoci del solo gestire Napoletano. Ma sappia di più il lettore, che anche questo semplice rivoletto della mimica loquela noi lo consideriamo come interminabile. Verità che abbiamo conosciuta per prova.

Fra le difficoltà che per la presente opera dicemmo individuali, non è certamente l’ultima, la scelta de’ gesti: e questa vale sì per l’antico, che pel moderno. Considerando i gesti pel loro significato, possono distinguersi in segni serii, indifferenti, ed osceni. Che questi ultimi sieno uno scoglio, particolarmente per noi, preso individualmente, non ci sarà certamente negato. Se qui si trattasse di opera unicamente archeologica, e diretta ai soli dotti, lo scoglio della oscenità quasi scomparirebbe; come lo dimostrano non poche opere sì di rinomatissime accademie, che di profondi archeologi. Ma dopo delle proteste da noi replicatamente fatte, lo scoglio di cui parliamo, ci avrebbe indispensabilmente condotti a naufragare o per un verso, o per un altro. Sembrerà a prima vista che per superare questa difficoltà vi era il facilissimo mezzo di bandire assolutamente dall’opera tutto quello, che in questo senso avrebbe potuto macchiarla. Ma se con un tanto economico quanto facile ripiego avremmo evitato Scilla, chi ci avrebbe salvali da Ca-