Pagina:La mimica degli antichi investigata nel gestire napoletano.djvu/20

XIII


mica. Non intendiamo parlare della conoscenza della mimica generalmente presa, sia cioè antica, sia moderna, sia anche per ciò che riguarda la pantomima, ma unicamente di quella sua parte, di cui qui trattiamo. Gli elogii del vantaggio che si ricava dal ben conoscere la mimica in generale, non che la pantomima sì antica che moderna, sono già stati distesi da non poche dotte penne, più o meno diffusamente, o di passaggio. Ci ristringiamo perciò solo ad accennare il vantaggio, che si potrà ricavare dal presente trattato di antica e moderna mimica, col quale, facendo che l’una dia la mano all’altra, si possano scambievolmente ajutare, sì per aprire una novella via alla spiegazione dell’antico, come all’interesse da accordarsi al moderno.

In più circostanze può rinvenirsi il dotto, trattandosi di spiegare qualche antico gesto: o nel caso di perfetta ignoranza, o in quello di dubbiezza, e questo può riguardare tanto la vera ed esatta conformazione del gesto, quanto il suo significato. In qualunque delle accennate ipotesi, per uscire d’imbarazzo, e ricavare qualche profitto dal presente lavoro, il dotto dovrà rendersi in ispecialità padrone di quanto dirassi titoli Abbiccì de’ Gesti, e Schioppetto, a’ quali particolarmente lo rimandiamo, non tralasciando le altre notizie sparse all’uopo nel decorso dell’Opera. Oltre a ciò, per quest’oggetto abbiamo disteso il terzo ed il quarto indice, acciò nel bisogno amendue