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86 La maestrina degli operai

sentata tre giorni avanti. Ma s’accorse pur troppo fin da principio che, non più distratti dalla curiosità ch’essa aveva destata la prima sera, e anche perchè avevano indovinato la sua indole timida, i ragazzi non si sarebbero più frenati come l’altra volta. Ella sentì delle risate represse, e capì che qualcuno doveva far dei gesti sconvenienti alle sue spalle, mentre stava alla lavagna a scriver le sillabe. I ragazzi cominciarono a parlar forte; alcuni si addormentavano; uno russava, e lo dovette svegliare. Fu costretta due o tre volte a interrompersi, sgomenta, aspettando che i grandi, stizziti d’esser disturbati, imponessero silenzio. Il piccolo Maggia distraeva i vicini con una ginnastica continua delle mani e dei piedi, di