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La maestrina degli operai |
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tratto in tratto il Muroni per indovinar dal suo contegno le sue intenzioni. Egli scriveva; ma guardando lei molto spesso; e i suoi sguardi, pure non palesandole chiaramente il suo pensiero, la confermavan pur troppo nella certezza che con un pensiero egli fosse venuto, o spinto da una simpatia brutale, o per far qualche bravata, forse per una scommessa fatta coi suoi compagni, o col solo proponimento d’impaurirla e di farle dispiacere, per malvagità; o chi sa che altro. Ogni volta ch’ei la guardava, gli guizzava un sorriso su quella bocca senza labbra, come il luccichìo d’una lama, il sorriso bieco, subdolo, fuggente di chi cova un proposito maligno. E a ciascuno di quei sorrisi ella si turbava, tanto che doveva fare