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70 | La maestrina degli operai |
bambini che mettessero la voce in un imbuto. S’era intanto diffuso per la scuola un odor forte che le cominciava a offender le narici: il puzzo delle pipe e dei mozziconi di sigaro spenti da poco, un tanfo misto di vino, di grasso di macchina, di pelli conce, di stalla, di scarpe fracide. Nel coro della lettura, ella sentì che alcuni ragazzi forzavan la voce per far la burletta; ma finse di non badarvi.
Quando ebbero finito ordinò che scrivessero le sillabe sui quaderni, e si voltò all’altra sezione. Ma prima che incominciasse, scesero dai banchi in fondo tre alunni grandi col quaderno in mano, fra i quali il Perotti, e vennero da lei, come facevano con la Garallo, a farsi chiarire dei dubbi sul componimento che quella aveva