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La maestrina degli operai 57

gliuolo, col tremacuore di vederselo portar ferito o cadavere, le persecuzioni e le busse toccate dal marito, il terrore continuo della giustizia umana e divina, venticinque anni di vita ch’erano stati un lungo martirio senza conforto e senza requie. Poi tornò a raccomandare il figliuolo con parole umili, dalle quali trapelava nondimeno una certa alterezza paurosa dell’avvenenza, del coraggio, e perfino della celebrità trista di lui. Cattivi compagni e cattive donne lo cercavano, lo volevano tutti, lo tiravano a bere e a giuocare, egli era orgoglioso, s’offendeva per una mezza parola, non aveva paura di niente al mondo.... Ma da bambino era stato buono come gli altri. — E questo ricordo la fece dare in pianto un’altra

De Amicis. 8