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La maestrina degli operai |
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degli esperimenti oratorii da sè, nella
sua camera; non pensava quasi ad
altro; tutto quello che le entrava
nel capo dalla conversazione o dai
libri vi pigliava forzatamente la forma
di un discorso accademico, come certe
materie pigliano una data forma in
una data macchina. E in questo ella
offriva un caso davvero curioso di
cleptomania letteraria, poichè per
istinto, innocentemente, non faceva
che levar la marca ai pensieri altrui
e metterci la propria, come la cosa
più naturale del mondo; pigliava,
per esempio, una conferenza d’un
altro, la rovesciava, e la faceva sua,
senza metterci altro di suo che una
certa tinta uniforme lirico-pedagogica,
che soleva dare a ogni cosa, e
l’intonazione affannosamente dramma-