Pagina:La maestrina degli operai.djvu/42


La maestrina degli operai 41

servazione fatta direttamente sugli uomini e sulle cose; ma solo un emporio disordinato e bizzarro di sentenze di libri, di concetti convenzionali e di frasi coniate, che combinava continuamente in musaico per le sue conferenze ideali. La conferenza era in lei un vero furore cefalico, a cagion del quale avendo trascurato la scuola, s’era fatta relegare dalla città a Sant’Antonio, dove soffriva di nostalgia letteraria, con l’animo sempre rivolto a Torino, campo delle sue piccole glorie passate, come a un paradiso perduto. Giungeva a tal segno la sua passione, ch’essa non poteva vedere un tavolino e una seggiola senza pensar subito a una conferenza; avrebbe tenute delle conferenze agli alberi del viale; faceva