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La maestrina degli operai |
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servazione fatta direttamente sugli
uomini e sulle cose; ma solo un
emporio disordinato e bizzarro di
sentenze di libri, di concetti
convenzionali e di frasi coniate, che
combinava continuamente in musaico per
le sue conferenze ideali. La
conferenza era in lei un vero furore
cefalico, a cagion del quale avendo
trascurato la scuola, s’era fatta relegare
dalla città a Sant’Antonio, dove
soffriva di nostalgia letteraria, con
l’animo sempre rivolto a Torino, campo
delle sue piccole glorie passate, come
a un paradiso perduto. Giungeva a
tal segno la sua passione, ch’essa
non poteva vedere un tavolino e una
seggiola senza pensar subito a una
conferenza; avrebbe tenute delle
conferenze agli alberi del viale; faceva