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234 La maestrina degli operai


La maestra tornò al suo posto, senza sangue nelle vene, e presa da un violento tremito, non tanto per raffronto ricevuto, quanto per le conseguenze immediate che ne prevedeva. Un silenzio profondo, che la impaurì, succedette nella classe. Tutti i visi s’eran fatti seri. Il Muroni aveva un’espressione d’odio e di risoluzione, da cui si capiva che nessuna parola umana l’avrebbe potuto rimuovere. Il rimanente della lezione passò per lei come un sogno angoscioso. Sentì sul viale lo zufolìo canzonatorio del piccolo Maggia, che doveva esser poco lontano dall’uscio. Avrebbe voluto mandare il cantoniere a chiamare i carabinieri, avrebbe voluto mandare a chiamare il maestro, avrebbe voluto ordinare al Muroni di rimanere nella