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La maestrina degli operai 227

persona alta ed esile come una grazia languida di malata, che la rendeva più bella delle altre sere. Girando uno sguardo rapido sulla scolaresca, vide che non mancava nessuno dei suoi tormentatori, compreso il Muroni.

Era appena seduta quando s’aperse l’uscio e si presentò il maestro Garallo. La maestra, che disperava già ch’ei mantenesse la sua promessa, si rallegrò.

Al modo com’egli entrò scotendo la grossa testa chiomata, pestando i piedi e fulminando occhiate sui banchi, c’era da prevedere che avrebbe fatto alla scolaresca un’ammonizione terribile. Salito sul palco, infatti, parve per qualche momento quasi soffocato dallo sdegno e dal peso delle parole solenni che doveva dire. Poi disse col