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20 | La maestrina degli operai |
passò per la mente un sospetto spiacevole: che anche quello, come già un altro dell’estate scorsa, fosse un vestito smesso d’una bella ragazza che aveva fatto fortuna senza maritarsi, e che prendeva lezioni private d’ortografia dalla Mazzara, per "mettersi all’onore del mondo".
La maestra riprese il suo discorso. — Bisogna vederle uscire, poi. Al suono della campanella scappan tutte con tanta furia, che alle volte cadono l’una addosso all’altra, ed è un miracolo se non seguon disgrazie. Nella strada si tiran delle palle di neve, si rincorrono. È uno scandalo, se tu vedessi. Ma non è il peggio. C’è sempre un branco d’uomini alla porta. A sentirle, son tutti fratelli e cugini. C’è anche dei caporali. E si pigliano a