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206 | La maestrina degli operai |
l’uscio, tutta tremante, in aspettazione d’una rissa terribile. Udì infatti varie voci che dicevano: — Largo! Largo! — per fare spazio per la lotta; poi la voce del Muroni: — A noi! — e quella dello zio Maggia: — Son qui! — E s’appoggiò al muro per non cadere.
Ma invece dei colpi e delle grida che s’aspettava, sentì un bisbiglio improvviso, come un avvertimento che corresse di bocca in bocca, e poi lo stropiccìo dei piedi della folla, che si sparpagliava in silenzio.
In quel silenzio udì ancora la voce del Muroni, già lontana: — A rivederci domani.
Varie voci ripeterono: — A domani.
Ed altre, più vicine, in tuono d’am-