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204 La maestrina degli operai

mormorare dal piccolo Maggia una sconcia parola diretta a lei, che non l’intese, si voltò di slancio come una tigre, e gli disse: — Maggia, ti taglierò la gola.

Varie voci risposero: — Un momento! — Troppa furia! — Vedremo! — e un vocione dall’altra parte della scuola muggì: — Ci son io!

Era lo zio Maggia, che s’era alzato col suo testone deforme, tutto infiammato. Pur non avendo alcun affetto per il ragazzo, che lo infastidiva con le sue monellerie, egli sorgeva in difesa del parente minacciato, senza sapere il perchè della minaccia, senza domandare nè riflettere, come un bruto, perchè aveva inteso il suo nome.

— Bucherò anche te! — gli rispose il Muroni.