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La maestrina degli operai 167

non potendo accettare in nessun modo nè sapendo con qual mezzo far cessare quella troppo aperta protezione di chi era in più mala fama fra i suoi scolari.

Ma c’era anche di peggio. Quella aperta passione del Muroni per lei, quella sua continua ammirazione avida e muta, venivan ravvivando negli altri, per virtù di simpatia, quella fiammella mista di sensualità e di sentimento, di cui s’era accorta dopo i primi giorni. Ella si vedeva ora, anche da vari degli uomini più seri, guardata con occhi più intenti e più arditi; indovinava dei commenti più liberi sulla sua persona; coglieva a volo delle piccole manifestazioni di gelosia, perfin sulla faccia di bronzo di quel piccolo Mag-