162 |
La maestrina degli operai |
|
stra di rivedergli a traverso al velo denso dell’ebbrezza l’espressione trista e bieca dei primi giorni, come se fosse tornato al proposito di schernirla e di farle paura. Ma non fece alcun disordine quella sera, nè mutò nemmeno l’atteggiamento, ed essa non lo interrogò, nè lo fece leggere. La sera dopo venne a scuola intieramente in sè, col viso consueto, e d’allora in poi lo rivide stare attento, guardarla, ascoltarla con quell’aria d’ammirazione meditabonda e quasi cupa, ch’egli aveva mostrato prima dell’ultimo incontro sul viale. Soltanto non appariva più alcun segno d’ambizione o di vanità nella sua condotta, nè sulla sua persona: tornava a mostrare il viso e le mani poco puliti, leggeva con trascuranza, faceva il la-