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La maestrina degli operai |
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steso sulla via, le pigliava una
debolezza mortale dalla nuca alle reni,
un senso inesprimibile d’impotenza,
come una paralisi improvvisa del
corpo e dell’anima, che le lasciava
appena la forza di chiudere le imposte.
E non potendo far altro cercava di
fortificarsi l’animo prendendo
familiarità coi suoi piccoli alunni della
seconda classe, pensando che molti
di essi, fatti grandi, sarebbero pur
stati come quegli uomini che le
mettevan tanto terrore, bevitori, rissosi,
pronti al coltello, feroci. E con
questo pensiero li osservava
curiosamente, li interrogava, s’ingegnava di
scoprire in loro i germi delle
passioni violente e brutali che li
avrebbero agitati più tardi. Ma i suoi studi
le giovavan poco. La più parte erano