|
La maestrina degli operai |
107 |
disfazione del suo rancore. E infatti essa notò in lui, alla lezione di quella stessa sera, un cambiamento: non provocò più disordini, non fece più alcun atto di scherno. Ma v’era nel suo contegno qualche cosa, che quasi le faceva desiderare che non si fosse mutato: pareva ch’egli avesse fatto un ritorno ai pensieri di prima, quando non aveva ancora cominciato a tormentarla, e che in quelli fosse più raccolto e risoluto d’allora. Il suo sguardo non correva più sulla sua persona con quell’espressione di curiosità sensuale e insolente; ma, lungi dall’esprimere benevolenza, sembrava che spirasse un odio che prima non aveva. Egli la guardava e pensava,
rodendosi le unghie. Pareva che macchinasse qualche cosa, una serie di