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La maestrina degli operai |
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di tenerezza, e s’illudeva d’aver
acquistato, come per un miracolo, il
coraggio, tanto da fermar nell’animo
di mettersi alla prova, alla prima
occasione. Ma un’ora dopo, se le
accadeva di passar davanti a una delle
fabbriche del sobborgo mentre n’usciva
l’onda nera e tumultuosa degli
operai, la riprendeva con tutta la sua
forza il sentimento consueto, e ogni
sforzo ch’ella facesse per resistervi,
era vano. Quando la sera della
domenica, stando alla finestra, vedeva
in fondo al viale la lanterna rossa e
l’uscio illuminato dell’osteria della
Gallina, al primo suono delle voci
sformate e minacciose che
annunziavano una baruffa, all’immagine
esecrata, che le si presentava subito,
dei coltelli branditi e d’un cadavere