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deva, con una gioia quasi folle, ma non si moveva dal suo cantuccio.

Egli rivedeva ancora quei due occhi profondi, già pieni di una luce di dolore e di voluttà; li rivedeva in fondo alla sua memoria come in fondo al cortile misterioso: e gli pareva che rassomigliassero a quelli di Agnese.





Poi egli si rivedeva nella medesima strada ove buttava i sassi ai passanti, ma più giù, allo svolto verso un vicolo umido, chiuso in fondo da un gruppo di stamberghe nere.

Egli abitava fra la strada e il vicolo, in una casia di gente per bene, tutte donne grasse e serie che chiudevano porte e finestre sul far della sera e ricevevano solo altre donne e preti coi quali scherzavano, anche, ma ridendo appena a fior di labbro con compostezza.