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Nulla aveva fatto di male, lei, se non forse qualche volta col pensiero.
Si rivedeva ragazzetta, orfana, in casa di parenti poveri, in quello stesso paesetto, maltrattata da tutti: andava scalza, con grossi carichi sulla testa, a lavare i panni al fiume, a portare il grano da macinare al molino. Un suo zio, già quasi vecchio, era servo aiutante del mugnaio; e ogni volta che ella scendeva al molino, se nessuno li vedeva, la rincorreva fin dietro le fratte e le macchie di tamerici e la baciava pungendole il viso coi peli ispidi della sua barba; e la copriva tutta di farina.
Quando ella raccontò questo in casa, le zie non la lasciarono più andare al molino. Allora l'uomo, che non veniva mai in paese, una domenica ritornò in casa e disse che voleva sposare la ragazza. Gli altri parenti rìdevano e gli davano degli spintoni e gli passavano la scopa sulle spalle per togliervi la farina; egli lasciava fare, guardando la ragazza con occhi lucenti. Ed ella accettò di sposarlo; e con-