Pagina:La madre (1920).djvu/42


— 32 —

che mosca si svegliava ronzando intorno agli spigoli dei vecchi mobili.

Dalla stanzetta da pranzo, sulla cui piccola finestra alta il vento e il rumore degli alberi del ciglione si sbattevano con un fragore di pioggia, passò nella cucina e sedette davanti al camino, dove il fuoco era già coperto di cenere.

Anche là dentro tutto tremolava per il vento che penetrava dalle fessure: e le pareva di essere, non in quella lunga e bassa cucina col soffitto obliquo sostenuto da una infinità di travi e travicelli anneriti dal fumo, ma in una barca in mezzo al mare sconvolto.

E benché decisa ad aspettare il ritorno del figlio e cominciare subito la lotta, cercava di credere ancora d'ingannarsi.

Trovava ingiusto che Dio le mandasse un dolore così. Ed ecco di nuovo ricostruiva tutto il suo povero passato, frugando nei suoi giorni per trovarvi il seme del male presente: e tutti i suoi giorni erano lì, sul suo grembo, duri e puri come i grani del rosario che le sue dita tremanti palpavano.