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setto che a lei sembrava il più bello della terra perchè il suo Paulo ne era il Cristo e il Re.
Rinchiuse la finestra e riattaccò lo specchio che rifletteva il suo viso divenuto pallido, con gli occhi velati di lagrime.
Ancora una volta si domandò se non s'ingannava. Si volse, prima di uscire, verso il crocifisso appeso alla parete davanti ad un inginocchiatoio, sollevando la lucerna per vedere meglio: e nella mossa che fecero le ombre le parve che il Cristo scarno, nudo, teso sulla croce, piegasse la testa per ascoltare quello che lei voleva dirgli. Allora grosse lagrime le caddero dagli occhi, lungo il viso, sopra le vesti: e le parvero di sangue.
— Signore, salvaci tutti. Anche me, anche me. Tu che sei pallido, senza sangue, col viso, sotto la corona di spine, dolce come la rosa nel rovo; tu che sei sopra le passioni nostre, salvaci tutti.
E uscì rapida; scese nuovamente la scaletta, attraversò le stanzette terrene. Al chiarore improvviso della lucerna, qual-