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là sopra, idolo misterioso; e ricordava quando fanciullo, in Seminario, lo costringevano, dopo la confessione, a baciarle la mano. La stessa ripugnanza e la stessa esaltazione d’allora lo animavano; sentiva che se fosse stato solo, senza di lei, sarebbe già tornato da Agnese, stanco di tutta quella giornata di fuga e di lotta; la madre lo frenava, ed egli non sapeva se gliene era grato o no.
— Non inquietatevi! — Ma intanto desiderava e temeva ch’ella parlasse ancora, o accendesse il lume per vederlo bene negli occhi e leggendovi tutto il suo pensiero gli imponesse di non andare.
Ella stette ferma, silenziosa; poi il pagliericcio scricchiolò ancora: ella s’era stesa.
Ed egli andò.
Pensava che, dopo tutto, non era un vile: andava, non incosciente, non spinto dalla passione, ma perchè in sua coscienza sentiva che c’era forse un pericolo da scongiurare, e la responsabilità di questo pericolo era sua.