Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 156 — |
ripiegandole con cura sulla sedia dopo aver tratto dalla tasca della sottana le chiavi e averle messe in fila, come una buona famiglia in riposo, sul ripiano del tavolino da notte. Così le avevano insegnato i padroni: ordine e ordine; ed ella obbediva ancora agli antichi comandi.
Tornò a sedersi, con la camicia corta sulle gambe che parevano di legno; e sbadigliò: sbadigli di stanchezza e di rassegnazione.
No, che egli ritorni, e sulla porta chiusa legga la piena fiducia di sua madre. Bisognava prenderlo così, con la piena fiducia. Eppure ella tendeva l’orecchio: in modo diverso dalla notte avanti, ma tendeva l’orecchio.
Lasciò cadere le scarpe, le accostò l’una all’altra, da buone sorelle che devono tenersi compagnia anche la notte; e continuava a pregare e sbadigliare; sbadigli di stanchezza e di rassegnazione, ma anche di nervosità.
Che era andato a dire alla madre di Antioco? La donna non godeva buona