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vano risonava sul selciato della strada solitaria.
Era presto ancora per andare a letto; e sebbene si sentisse tutto indolenzito, col collo rotto dalla stanchezza come se tutto il giorno avesse portato un giogo, non pensava affatto a salire nella sua camera.
La madre stava ancora nella cucina egli non la vedeva, ma sentiva ch’ella vegliava come la notte prima.
Come la notte prima! Gli parve di aver dormito a lungo e di svegliarsi d’improvviso: e che l’ansia del ritorno dalla casa di Agnese, e i pensieri della notte, la lettera, la messa, il viaggio sull’altipiano, la dimostrazione dei paesani, tutto fosse stato un sogno. La vita vera ’ricominciavi adesso: egli usciva.... due passi, diec passi.... apriva la porta, tornava da lei... La vita vera ricominciava.
— Forse però non mi aspetta. Non aspetta più.
Allora sentì le sue ginocchia rammollirsi, piegarsi. Di nuovo il terrore lo as-