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un mercante di setacci che passava col carico della sua merce. E compro tutti i setacci, e li metto a rotolare per la piazza e corro dietro dì essi spingendoli col piede. In un attimo tutta la gente fu dietro di me, ridendo e gridando. E i ragazzi e i giovani e poi anche qualche uomo serio si misero a imitarmi. Fu un gioco del quale tutti ancora si ricordano. Ogni volta che l’antico parroco mi vedeva, gridava di lontano: oh. Pasquale Masia, non c’è un setaccio da far correre?

Gl’invitati ridevano: solo il prete pareva distratto, ed era pallido e stanco. E il vecchio dalla barba bianca, che lo osservava con religione, ammiccò verso i compagni per invitarli ad andarsene. Era tempo di lasciare alla sua santa solitudine e al meritato riposo il servo di Dio.

Gli invitati si alzarono, tutti assieme, tirandosi un po’ indietro per salutare; poi Paulo sì trovò solo, tra la fiammella tremula del lume e la luna che guardava dal finestrino: fuori il rumore degli scarponi ferrati degli uomini che s’allontana-