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lizia che la guardia avrebbe volentieri aizzato il cane contro il vecchio testardo come contro un ladro.




Dentro la capanna il prete si piegava sempre più stringendosi le mani giunte fra le ginocchia: la sua grande fronte pesava sul suo profilo stanco, le labbra si sporgevano con disgusto.

Taceva anche lui, adesso: pareva si fosse dimenticato perchè era lì, e ascoltasse solo il mormorio del vento fra i literni, che pareva il lontano sciabordìo del mare. D’improvviso il cane della guardia balzò abbaiando, e Antioco sentì sopra la sua testa un fruscio d’ali: si volse a guardare e vide sulle rocce l’aquila addomesticata del vecchio cacciatore, col suo becco forte come un piccolo corno e i ventagli neri delle grandi ali che si aprivano e si sbattevano lentamente.