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sopra i gradini della porta della chiesa: lassù, bruna, legnosa, coi suoi occhi verdi e il suo fazzoletto rosso, parve per un momento l’idolo primitivo di tutta quella semplice gente di fede.
Le donne piangevano e volevano toccarla. Intanto era arrivata la guardia coi cane; e il prete a cavallo attraversava la piazza. La folla gli andò appresso in processione, mormorando: egli faceva qualche cenno con la mano, volgendosi qua e là per ringraziare, ma più che addolorato si sentiva annoiato di quanto accadeva: giunto al principio della strada in pendìo fermò il cavallo e parve voler dire qualche cosa, poi spronò la bestia e s’allontanò rapido. Un istinto disperato gli faceva desiderare una corsa, una fuga giù per la valle, uno smarrimento e una dispersione di tutto il suo essere nello spazio selvaggio che gli si offriva davanti.
Il vento soffiava più forte; nel meriggio luminoso tutte le macchie e i cespugli vibravano e luccicavano: il fiume rifletteva l’azzurro del cielo, e la ruota del