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dendolo nella sagrestia, col càmice in mano.

In breve furono tutti e due pronti: il prete col càmice, la stola, il vaso d’argento con l’olio santo; Antioco coperto fino ai piedi di una cappa rossa, con un ombrello di broccato a frange d’oro che teneva aperto badando che il sacerdote e il vaso d’argento rimanessero nell’ombra, mentre lui, nel sole, appariva più rosso per il contrasto con la figura bianca e nera del prete. Una serietà grave, quasi tragica, gl’irrigidiva il viso: gli pareva di esser lui il custode del tabernacolo, di aver avuto dal Signore la missione di proteggere il sacro vaso col crisma. Cosa che non gl’impedì di ridere silenziosamente, stringendo i denti, nel vedere che i vecchi, al passare del sacramento, si precipitavano giù goffamente dal parapetto e i ragazzi s’inginocchiavano con la faccia contro il muro invece che verso il prete. Questi ultimi però s’alzarono subito e fecero corteo al sacramento. Egli scuoteva il campanello davanti ad ogni