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gente viva fosse quella piccola stanza bianca, coi suoi mobili nerastri, col pavimento di mattoni antichi sul quale la luce verde e dorata del finestrino alto spandeva come un tremulo riflesso d’acqua e dava all’ambiente la fisionomia d’una prigione in fondo a un castello solitario.
Egli aveva bevuto il suo caffè come gli altri giorni, e mangiato i suoi biscotti come gli altri giorni. Adesso leggeva le notizie del mondo lontano: sì, tutto era come negli altri giorni; ma la madre avrebbe preferito ch’egli salisse nella sua camera e vi si chiudesse; o, poichè stava lì, la interrogasse di nuovo a chi e come aveva consegnato la lettera. Andò fino all’uscio di cucina, con una tazza in mano; tornò presso la tavola, con la tazza in mano.
— Paulo, la lettera l’ho consegnata proprio a lei. Era già alzata. Era nell’orto.
— Va bene, — egli disse, senza sollevare gli occhi dal giornale.
Ma ella non poteva andarsene, non poteva non parlare. Qualche cosa di più