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la leggenda di tristano 89


di Cornovaglia di quello dono, il quale ha dato lo re a T., e ciascheduno si dice: «Re Marco, bene agiate voi, ch’avete dato cotale dono a monsegnore T.; ché infino a tanto che T. sarae vivo in Cornovaglia, noi possiamo bene istare sicuri da ogne cavaliere». E grande gioia ne fanno tutti quegli di Cornovaglia per lo loro segnore.


LXVII. — Lo re Marco per grande amore sí si consigliava uno giorno con Braguina, sí che la reina Isotta, vedendo lo consiglio che Braguina facea colo re Marco, ebe grande paura ch’ella non dicesse alo re ciò che stato iera da lei a T. E pensò e disse infra se medesima che per queste cose lo re sí la farae distruggere. Ed allora sí fece chiamare due servi, i quali sí erano venuti co lei d’Irlanda, e fece loro giurare i suoi comandamenti, che di tutto ciò ch’ella comandarae eglino sí lo faranno e sí lo terranno credenza a lei. E li servi rispuosero e dissero ch’egli sí lo faranno a tutto loro podere. Allora sí dice madonna Isotta che s’apparechino, sí che alo matino e’ debiano andare al bosco con Braguina «e dappoi che voi l’avete nel profondo bosco e diserto e voi sí l’uccidete, e no la lasciate per neuna pietade e per neuna mercede ch’ella vi chieresse». E allora sí rispuosero i servi ch’esto comandamento farann’eglino volontieri, «dappoi ch’egli è vostro piacere». Ma molto si maravigliano li servi di ciò che madonna Isotta hae loro comandato. E a tanto sí fae la reina appellare Braguina e sí le comanda ch’ai matino ella sí monti a cavallo in sulo suo cavallo e sí meni seco i servi suoi, «i quali vennero co noi d’Irlanda, e sí andrai co loro al bosco e sí mi apporterai di buone erbe, ché voglio fare uno bagno». E Braguina di queste cose non prendea guardia di sé, e rispuose e disse a madonna Isotta: «Io lo faroe volontieri». Alo matino sí si leva Braguina e sí si veste ed apparechiasi e dappoi sí cavalca in su uno bello palafreno bianco e sí mena seco li due servi, e cavalcò in quella parte lá ov’ella meglio si credea trovare di buone erbe da bagno, si come la donna l’avea comendato. E cavalcando in quella maniera,