Pagina:La leggenda di Tristano, 1942 – BEIC 1854980.djvu/90

84 la leggenda di tristano


bracciansi insieme di grande amore intrambi li cavalieri. E dappoi che madonna Isotta vide ch’iera fatta pace intra li due cavalieri, se n’è molt’allegra or non ne dimandate. E vienesine incontra valle dela rocca in compagna di due iscudieri e di due damigelle e menane Galeotto e T. tutta sua compagnia e fae loro grande onore, ad ambodue li cavalieri. Ed adesso si fae cercare per l’isola per buoni medici per farlo medicare dele fedite ch’egli avea. E fue venuto il medico, e cercando le fedite si truova assai piú periculose fedite quelle di Galeotto che quelle di T. Ed allora guerío T. in quindici di e Galeotto si penoe a guerire due mesi. Allora Galeotto sí parla a T. e sí gli dice: «T., io vi priego per onore di voi e per onore di cavalleria e per quella cosa la quale voi piú amate in questo mondo, e di questo grande priego ch’io vi faccio sí mi perdoniate, sí come a cavaliere. Il priego ch’io vi foe si è che voi, al piú tosto che voi unque potete partirvi dal re Marco di Cornovaglia, che voi dobiate venire a me in Gaules, imperciò che lo maggiore disiderio ch’io abia si è di vedere voi e Lancialotto di Lacca insieme; e s’io ambodue vi posso vedere insieme, allora mi terrò d’essere lo piú alto cavaliere del mondo». Allora sí rispuose T. a Galeotto e sí gli promise sí come cavaliere, che alo piú tosto ch’egli potrae si andrá a lui in Gaules. E a tanto sí si parte monsegnor T. e madonna Isotta e Governale e Blaguina e tutti gli altri baroni e cavalieri di Cornovaglia, e messer Galeotto acompagna T. infino al porto. Ed allora sí comanda T. a tutta sua gente che tutti debiano montare in sula nave e ciascheduno ubidisce suo comandamento. Ed allora sí disse anche Galeotto ch’egli non debia dimorare ch’egli vada a lui in Gaules, sí com’egli gli hae promesso e T. dice ch’egli ’l farae volontieri. A tanto si parte T. da Galeotto e si s’acomandano insieme e dicono adio adio. E T. sí monta in su la nave e li masti marenai sí dirizzano loro vele al vento e sí fanno la piú diritta via che fare possono per andare in Cornovaglia.