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la leggenda di tristano |
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meglio della battaglia, allora si puote vedere [di] madonna
Isotta lo suo viso vermiglio sí come rosa di maio, e sí come
si muta lo suo colore. E pensa bene ch’alo diretano non porá
lo cavaliere [sofferire] con T., imperciò ch’ella si conosce
bene del’aventure. Ma li due cavalieri che combattono, si pensano tutto altro e dannosi di grandi colpi d’una parte e d’un’altra. E T. è bene grande di suo corpo e Galeotto è bene piú
di lui. E tanto è durata la battaglia in tale maniera, che Galeotto si maraviglia molto dela forza che truova a monsegnore
T. e dice bene in fra se medesimo che al dirieto dela battaglia
egli non porá con lui sofferire. Molto si maraviglia di quella
aventura messer Galeotto, imperciò che si vedea perdere molto
sangue dele fedite dele quale egli avea, sí che parecchi altri
cavalieri ne sarebero morti. Sí che tutti li cavalieri che guardavano la battaglia si ne maravigliano molto, come potiano
tanto sofferire d’arme, che non sono giá morti. E li due cavalieri combattiano e pensavano tutto altro, che non faciano
quegli che stavano a vedere la battaglia. E sí come egli ierano
in tale aventura, sí come voi avete inteso, e istando per uno
poco, ed eco venire due cavalieri armati a cavallo e dissero
ali cavalieri dell’isola, i quali istavano a vedere e a giudicare
la battaglia: «Or siamo noi distrutti e vitoperati, ché la nostra usanza di castello di Proro è distrutta e lo nostro castello
si è disfatto e tutta la nostra gente è morta, salvo li pregioni
degli strani paesi, che sono lasciati tutti. E questo damaggio
sí ci hae fatto lo re di cento cavalieri, lo quale viene con
cento cavalieri armati ed hae fatto lo danaggio lo quale io
detto v’hoe». E quando li cavalieri che doviano giudicare la
battaglia intesero queste cose, ciascheduno incominciò a fuggire e tegnono loro cammino. Ed ambodue li cavalieri rimasero soli ala battaglia. Ed allora si conforta molto madonna
Isotta, perché vede bene che T. hae lo meglio dela battaglia.
E istando in tale maniera, ed eco venire lo re de’ cento cavalieri armato con una bandiera in mano, iv’entro l’arme di
Galeotto, ed apresso di lui si vegnono X cavalieri armati a
cavallo. E quando madonna Isotta vide questi cavalieri, sí