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82 la leggenda di tristano


meglio della battaglia, allora si puote vedere [di] madonna Isotta lo suo viso vermiglio sí come rosa di maio, e sí come si muta lo suo colore. E pensa bene ch’alo diretano non porá lo cavaliere [sofferire] con T., imperciò ch’ella si conosce bene del’aventure. Ma li due cavalieri che combattono, si pensano tutto altro e dannosi di grandi colpi d’una parte e d’un’altra. E T. è bene grande di suo corpo e Galeotto è bene piú di lui. E tanto è durata la battaglia in tale maniera, che Galeotto si maraviglia molto dela forza che truova a monsegnore T. e dice bene in fra se medesimo che al dirieto dela battaglia egli non porá con lui sofferire. Molto si maraviglia di quella aventura messer Galeotto, imperciò che si vedea perdere molto sangue dele fedite dele quale egli avea, sí che parecchi altri cavalieri ne sarebero morti. Sí che tutti li cavalieri che guardavano la battaglia si ne maravigliano molto, come potiano tanto sofferire d’arme, che non sono giá morti. E li due cavalieri combattiano e pensavano tutto altro, che non faciano quegli che stavano a vedere la battaglia. E sí come egli ierano in tale aventura, sí come voi avete inteso, e istando per uno poco, ed eco venire due cavalieri armati a cavallo e dissero ali cavalieri dell’isola, i quali istavano a vedere e a giudicare la battaglia: «Or siamo noi distrutti e vitoperati, ché la nostra usanza di castello di Proro è distrutta e lo nostro castello si è disfatto e tutta la nostra gente è morta, salvo li pregioni degli strani paesi, che sono lasciati tutti. E questo damaggio sí ci hae fatto lo re di cento cavalieri, lo quale viene con cento cavalieri armati ed hae fatto lo danaggio lo quale io detto v’hoe». E quando li cavalieri che doviano giudicare la battaglia intesero queste cose, ciascheduno incominciò a fuggire e tegnono loro cammino. Ed ambodue li cavalieri rimasero soli ala battaglia. Ed allora si conforta molto madonna Isotta, perché vede bene che T. hae lo meglio dela battaglia. E istando in tale maniera, ed eco venire lo re de’ cento cavalieri armato con una bandiera in mano, iv’entro l’arme di Galeotto, ed apresso di lui si vegnono X cavalieri armati a cavallo. E quando madonna Isotta vide questi cavalieri, sí