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la leggenda di tristano |
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tenuto, che tu mi dichi tutte le cavallerie che tu hai fatte,
dappoi ch’io ti feci cavaliere». E allora T. con grande dolore incomincioe a ricontare tutte le cavallerie le quali egli
avea fatte. E dappoi che l’ebe tutte racontate disse: «Re Marco,
ora m’avete voi fatto uno grande disinore, quando voi m’avete
fatto dire quelle cose, le quali i’ ho fatte. Ma ora sapete tutte
le cavallerie ch’io abo fatte». Allora lo re si dubitoe piú di
T., dappoi ch’egli ebe intese tutte le sue prodezze. E appresso
di queste parole e lo re sí si n’andoe nela camera e incominciò a pensare in che modo egli potesse dislungare T. da
sé e mandarlo in tale parte che no tornasse giamai in Cornovaglia. E pensando sopra ciò non trovava via per la quale
egli potesse mandare T. E allora si chiamoe due de’ baroni
suoi, ne’ quali e’ si confidava molto, e disse loro tutto suo
intendimento. E li baroni, dappoi che l’ebero inteso, dissero
allo re tutto lo modo per lo quale T. dovesse essere distrutto.
E lo re mandoe per T. e dissegli: «Dolce mio nievo, tu
m’hai molto lodata una dama. S’a te piace ch’io abia dama,
io l’avrò e se tu non vorrai io no l’avrò, e segnore se’ o vuogli
del sí o vuogli del no». E allora rispuose T. e disse: «Dolce
mio segnore, qualunqua donna voi vorrete, io ne farò tutto
mio podere a fare sí che voi l’abiate». Allora disse lo re:
«E promettilomi tu sí come cavaliere?». Ed egli disse che
sie. Ed allora disse lo re: «Ed io voglio la figliuola delo re
Languis d’Irlanda, [cioè Isotta la bionda] e accompagnati in
qualunque guisa a te piace». Allora disse infra suo cuore T.:
«Io veggio bene che lo re non mi vi manda se non perch’io
vi muoia». E allora disse T.: «Io farò mio podere di quello
ch’io v’abo promesso». Allora prese T. cavalieri di Cornovaglia XL, li migliori che vi fossero, e quand’eglino fuoro
chiamati per andare lae, ciascuno di loro e le loro famiglie
fecero sí grande pianto, sí come s’eglino s’andassero a guastare. Or s’aparechiano di tutto ciò ch’a loro fae bisogno e
montano in una nave ed ebero buono tempo III giorni. E poscia diede loro adosso un tempo molto rio e fortunale e bastò
loro V giorni, e fue molto fiero tempo, sí che tutti piangiano