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56 la leggenda di tristano


cavaliere. E lo cavaliere disse: «Gheddin, per mia fé tu non se’ bene cortese [né savio], quando per forza tu mi credi menare. Non credi tue, quando io vorrò, ch’io da te mi possa diliverare?». E incontanente si mise mano ala spada e disse: «Lasciami, cavaliere». E quegli no rispuose, ma lo menava tuttavia. E lo cavaliere alzoe la spada e fedio Gheddin nel capo piattone dela spada, sí che Gheddin andoe in terra del cavallo. E allora si partirono intrambo li cavalieri e prendono loro commiato. Ma Gheddin sí si rilevoe al piú tosto ch’egli potte e tornòsi inverso li padiglioni.


XLVI1I. — Ma in questa parte dice lo conto che dappoi che la damigella dell’Agua dela Spina andava con Blanore e vide che T. no la sicorea, mandogli una damigella per diregli villania. E dappoi che la damigella fue ali padiglioni, incomincioe a guardare lo re e tutti li cavalieri suoi sanza nessuno salutare. E riguardando in tale maniera, e lo re sí disse: «Damigella, molto ci avete riguardato sanza dire nessuna cosa». E la damigella disse: «Io non vi veggio quello cavaliere ch’io volea». E lo re disse: «Dimi chi è lo cavaliere: io ti lo farò vedere, se egli è in mia corte». Allora disse la damigella: «Io voglio T. vostro nepote». E lo re fece chiamare T., e dappoi ch’egli fue venuto e la damigella disse: «T. tu sie lo maltrovato, sí come lo piú falso e disleale cavaliere che si possa trovare. E credo fermamente che per la tua mislealtade tu sarai distrutto. Ma se lo re Marco e tutti li suoi baroni e cavalieri conoscessero bene la tua mislealtade, sí come faccio io, eglino non starebero con teco solo uno giorno, e molto ne sono eglino vitoperati, perché tu se’ istato con loro. Io t’hoe dette queste parole, imperciò ch’i’ ho fatto lo comandamento, lo quale mi fue comandato». E lo re Marco disse: «Damigella, dimi di che T. t’hae diservito? imperciò ch’egli è mio nepote. Perché tu gli hai detta tanta villania?». E la damigella a queste cose non rispuose, ma incontanente la damigella si partío dali padiglioni e andoe a sua via, e tanto cavalca in tale maniera, che giunse la damigella dell’Agua dela Spina.