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la leggenda di tristano | 53 |
E T. quando si sentio fedito, si fedio egli lo cavaliere sopra
l’elmo dela spada e diedegli sí grande colpo che gli passoe
l’elmo e la cuffia del ferro e fecegli grande piaga nel capo.
E lo cavaliere cadde a terra del cavallo, e alo cadere che
fece lo cavaliere si ispasimoe. E allora disse T. «Cavaliere,
combatteremo noi piú?». E lo cavaliere non rispuose. E T.
credea che fosse morto e disse: «Cavaliere, se tu m’hai fedito, io non credo che tu guari tempo ti ne possi lodare».
E allora si partio T. e torna al suo palagio. E quando Governale vide che T. iera fedito, incomincioe a fare grande
pianto e dicea: «Oi lasso me, ché mala guardia hoe presa
di voi, dappoi che voi siete in cotale maniera ferito». E T.
rispuose e disse: «Bello dolze maestro, non temete di me,
imperciò ch’io non hoe fedita ch’io non de guerisca e legieremente». E incontanente vennero i medici e guardano la
fedita di T. ed ebero trovata la fedita che ricevette dappoi e
vie piú pericolosa che quella ch’egli avea ricevuto inprima.
E dappoi che l’ebero medicato ed egli andarono a medicare
lo re Marco, e trovarono la fedita del re vie piú pericolosa
che quella di T. Ma dappoi che seppe lo re che T. giacea
dela sua fedita, disse allo scudiere lo quale l’avea acompagnato all’Agua dela Spina: «Tu credei ch’io avesse lo peggio dela battaglia, ma tu puoi vedere ch’io hoe podere
d’andare e di venire e T. non si puote levare. Ma io voglio
andare a vedere si com’egli istae». E quando egli fue venuto
alo letto a T. ed egli sí gli disse: «Dolze mio nepote, come
istai?». E T. gli disse: «Io istoe meglio ch’alcuna gente non
vogliono». E lo re disse: «Ora puoti vedere che in questo
reame hae altressi pro cavalieri d’arme come tue. Ma sai tu
chi t’hae fedito?». E T. disse: «Io non lo so ora, io lo saprò
bene tosto». Ed allora crede lo re ch’egli dica pur per lui,
ed allora sí si partio e tornossi alo palagio. E T. stette XX
giorni che non potea portare arme.
XLV. — Ma se alcuno mi domanderae se T. conobe lo re Marco, quand’egli combatteo con lui, io dirò di noe, ma