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50 | la leggenda di tristano |
da T. cosí leggieremente? E giá dice l’uomo ch’egli è sí buono
cavaliere che non si truova migliore di lui. E imperciò vi
consiglio che voi non mettiate vostra persona in aventura di
morire». E lo re disse allora allo nano, quando udio ciò:
«Nano, per mia fé, tu mi vedrai sí pro cavaliere, che tue ti
meraviglierai». E a tanto si finano loro parlamento. E allora
lo nano uscio nela sala, e T. quando lo vide sí gli disse:
«Nano, io sono apparechiato di venire a tutte le fiate che ti
piacerae». E lo nano disse che l’ora non iera ancora venuta,
«ma aspettate infino che notte sarae». E lo re Marco chiamoe
lo scudiere nela camera sua e sí gli disse: «Vae incontanente
e apparechiami mia arme ed aconciami mio distriere, ch’io
vorrò cavalcare fuori dela terra, dappoi che la notte sarae
venuta. E voglio che tu mi facce compagnia, e sí ti dico che
tu ti debie bene guardare che tu queste parole non manifesti
a servi né a persona del mondo; ch’io mi farò malato e accomiaterò tutti li cavalieri di mia corte». E lo scudiere disse
che questo egli fará volontiere. E allora lo scudiere si partío
dalo re e cognosce bene che suo segnore è fello.
Ma appresso che la notte fue venuta e lo re si fa dare commiato a tutti li suoi baroni e fae dire loro che lo re è malato di sua persona. E allora sí si partono tutti li suoi baroni e ciascheduno sí si torna al suo albergo. Ed allora lo re sí s’apparecchia e sí prende sua arme. E dappoi che fue armato ed egli sí si partio dela camera e venne nelo giardino, e quivi aspetta lo suo iscudiere. E istando per uno poco e lo scudiere si fue venuto coli cavagli alo giardino, e lo re montoe a cavallo e lo scudiere gli porta lo scudo e la lancia dietro. E partesi del giardino e cavalcano inverso il passo dell’Agua dela Spina. E quando fuerono giunti al passo e lo re disse alo scudiere; «Aspettiamo qui dinfino che lo cavaliere verrae». Allora disse lo scudiere: «Per certo vi dico, re Marco, che voi non mi parete bene savio, quando voi volete combattere coli cavalieri erranti, li quali vegnono in vostra terra. Ma dappoi che volete combattere con loro, gli aspettate fuori di vostro reame, sí che voi non siate tenuto o chiamato