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la leggenda di tristano | 49 |
nente alzoe la spada per fedire al nano. E quando il nano
lo vide cosí alzare la spada inverso di lui, ebe grande paura
e disse: «Re Marco, non m’uccidere, ch’io vi diroe tutto il
messagio ch’io facea di T.». E allora disse: «Egli è vero
che mia dama mi mandoe a T. e dissemi ch’io gli dicesse
dala sua parte ch’egli si dovesse andare a lei, quando la notte
sarae venuta». E lo re disse: «Io ho richiesta tua dama
d’amore per piú volte, né non ebi anche da lei una buona
risposta. Ma ella pare bene ch’ella sia femina di poco valore,
ché tutto giorno prende lo peggiore partito. E cosí hae fatto
ora tua dama, che hae lasciato me che sono cosí alto e cosi
possente re, sí come tue sai, e hae preso T. ch’è un fantino
che non sae né non vale nessuna cosa. Ma egli è bisogno
ch’io la faccia distruggere». E lo nano disse: «Messer, se
voi faceste distruggere mia dama perché ella ama T., voi
non fareste ragione; ché vedete che tutto giorno addiviene
che uno grande re ama per amore una povera damigella, e
una reina ama per amore uno povero cavaliere. E l’amore è
cosí fatto che non guarda paraggio, ma vae sí come ventura
lo porta. E imperciò mia dama non dee essere distrutta».
XLIV. — In questa parte dice lo conto che lo re vedea bene che lo nano dicea veritade, ma sí grande era la ’nvidia che hae di T. che dicea, egli è pur bisogno ch’egli combatta con lui. E lo re disse: «Nano, tu puoi bene fare sí ch’io avroe tua dama e non sarae distrutta». E allora rispuose lo nano e disse: «Questo farò io volontieri, sí veramente ch’io non ne sia chiamato traditore». E lo re disse: «Io ti voglio dire in che maniera tu lo puoi fare sí che non ne sarai ripreso. Tu sí andrai con T. sí come tu gli hai promesso, e io monteroe a cavallo, tutto bene armato di tutte arme, e anderomine al passo dell’Agua dela Spina e quivi aspeteroe tanto che T. verrae, e poi si combatteroe con lui e metterollo a terra del cavallo. E dappoi ch’io l’avroe abattuto, si vorroe che tu mi metti a lato dela dama in luogo di T.». E lo nano disse: «Come sapete voi che voi vi possiate bene diliverare