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la leggenda di tristano | 45 |
Ma se alcuno cavaliere hae in vostra corte che voglia dire o
che dica ch’io l’uccidesse a tradimento, io si l’apello ala battaglia ala corte delo re Artue». E lo re a queste cose non
rispuose, ma guardando a T. disse: «Cavaliere, per tre cose
le quali io ti diroe, sono quelle per le quali io non prendo
vendetta di voi: l’una si è perch’io si ti trovai nela naviciella
[quasi] morto e nela mia casa ricoverasti guarigione, e l’altra
si è ch’io non vorrei distruggere lo fiore di tutti i cavalieri
del mondo, e la terza si è perch’io ti campai da morte, e
dunqua sed io a morte ti menasse, sí fare’ io grande tradimento. E per queste tre cose ch’io t’ho dette sono quelle perché io ti perdono e ti puoi partire di mia corte sicuro, quando
a te piacerae». Allora T. ringrazioe molto lo re di questo
dono. E allora comandò a Governale che dovesse trovare una
nave, imperciò che volea andare in Cornovaglia; e Governale
trovoe incontanente la nave e apparechioe tutte cose. E monsegnor T. adimanda commiato al re e partesi dela corte e
menonne con seco ambidue i frategli di Braghina. E dappoi
che T. fue nela nave e li mastri marinai dirizzano la nave in
loro viaggio e fanno vela e prendono la via inverso Cornovaglia. E ’l tempo è molto bello e ’l mare è in grande bonaccia, sí che in nove giorni fuerono giunti in Cornovaglia.
E quando fuorono giunti a porto, sí lo fece assapere alo re
Marco, com’egli iera tornato. E lo re quando intese che T.
icra tornato sano e salvo di sua persona, fune molto allegro
e incontanente montoe a cavallo, egli e tutti li suoi cavalieri,
e andoe incontro a T., e quando lo trovoe nela via sí l’abraccioe e fecegli grande onore. E vennero alo palagio del castello
di Tintoil, e quivi ismontoe e trovarono dame e damigelle
assai, che fanno a T. grande gioia e grande festa. E tutti li
baroni e li cavalieri di Cornovaglia sí ne fanno somigliantemente grande festa.
XXXIX. — Ora lassiamo lo conto di parlare di monsegnore T., imperciò che bene lo sapremo trovare quando luogo e tempo sará, e intendiamo a divisare sí come venne uno nano