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36 | la leggenda di tristano |
Tavola ritonda; e lo re Languis d’Irlanda cola sua cavalleria
[fu] con loro. E la battaglia si è asembiata intra le loro parti,
e li cavalieri si cominciano a fedire intra loro ed a venire
l’uno inverso l’altro. E lo re Languis d’Irlanda coli cavalieri
dela Tavola ritonda e lo re de C. cavalieri con loro si ferino
entro la schiera delo re di Scozia e di Pallamides; e incominciarono a fedire dele lance e mettono per terra l’una parte e
l’altra e cavagli e cavalieri, e dare grandi colpi e tagliare
mani e piedi, e moriano molti cavalieri. E tanto dura la battaglia in tale maniera che dall’una parte e dall’altra muoiono
molti cavalieri. Ma molto si portano bene li cavalieri dela Tavola ritonda, sí che bene monstrano loro prodezza. Ma sí come
la ventura diviene nele battaglie, che lo piú forte vince e lo
piú minipossente perde; [cosí] fa Pallamides, lo quale per sua
prodezza fae tanto d’arme che non truova neuno cavaliere
che li suoi colpi possa sofferire. E incomincia a cacciare li cavalieri dela Tavola ritonda e delo re Languis d’Irlanda e in
poca d’ora li misse in isconfitta. E tutto lo populo incomincia
a gridare e a dire: «Al tutto hae vinto lo cavaliere dell’arme
nere che porta le due ispade».
XXIX. — Ma Tristano, dappoi che vide che Pallamides ave’ vinto lo torneamento, mossesi e venne dala parte del re Languis d’Irlanda, ed elli coli cavalieri dela Tavola ritonda e incomincia a fedire indela schiera deli cavalieri lá dov’iera Pallamides, e Tristano abatteo tre cavalieri sanza rompere lancia e alo quarto colpo si fedío a Pallamides e abatteo lui e lo cavallo; e poi mise mano ala spada e comincioe a dare di grandi colpi ali cavalieri, e fece tanto per sua prodezza che mise in isconfitta lo re di Scozia con tutti li suoi cavalieri. Si che tutto lo popolo grida: «In tutto ha vinto lo torneamento lo cavaliere dell’arme bianche», e Pallamides con grande vergogna sí si parte dalo torneamento.
XXX. — Or dice lo conto che dappoi che T. ebe messo in isconfitta lo re di Scozia e ebe abattuto Pallamides, guar-