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la leggenda di tristano |
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Ma dappoi che fuerono alo castello deio re Languis, tutti li suoi
cavalieri li vegnono innanzi e fecero grande festa. E poi che
fuerono nelo palagio e lo re si comanda che incontanente siano
messe le tavole, e Pallamides sí si n’andoe a disarmare in una
camera. E li baroni d’Irlanda, quando intesero che questo
iera lo cavaliere ch’avea vinto lo torneamento, incomincioronlo
a servire ed a fargli grande onore. Ma dappoi che fuorono
messi a tavola, lo re fece venire Isotta davanti lui, e quando
Isotta fue venuta, tanto bella e tanto avenante che neuna altra
piú di lei, e lo re comanda ched ella debbia servire ala sua
tavola. Pallamides, veggendo la damigella cosí bella, innamorossi di lei. E dappoi che si levarono da tavola, Pallamides
si guardava pur la damigella, sí che T. si ne fue aveduto:
incomincioe anche a guardare ala damigella, sí che Pallamides
conosce bene che T. volea bene a Isotta. Ma T. odia Pallamides di tutto suo cuore e Pallamides innodia lui. Ma Braghina disse a Isotta: «Se tu fossi messa a partito di prendere
l’uno di questi due cavalieri, quale prenderesti tu prima, tra
lo nostro cavaliere ossia l’altro cavaliere che dicono ch’è cosí
prode?». E Isotta disse: «Se lo nostro cavaliere fosse cosí
prode d’arme come io credo, vorrei imprima lui; ma s’elli
non fosse cosí prode, vorrei anzi l’altro cavaliere». Ma istando
in queste parole, Pallamides si domandoe commiato al re,
perché lo termine s’aprossimava d’andare alo torniamento, e
lo re sí gli diede commiato. E allo matino Pallamides sí si
parte dela corte del re e venne quanto puote inverso lo torniamento. E lo re Languis si fae mettere lo bando che tutti
li suoi baroni e cavalieri sí si apparechino per andare con lui
al torniamento. E lo re disse a T.: «Vuogli tu venire con
noi alo torniamento?». E T. disse: «Io non potrei portare
arme». Allora gli disse lo re: «E tu rimarai quie». E da
ivi a quatro giorni e lo re sí si parte ed egli e’ suoi baroni
e i suoi cavalieri, e Isaotta la bionda vae con loro per vedere
lo torniamento. E tanto cavalcano per loro giornate che giungono al campo, e trovarono lo re di Scozia da una parte e
lo re di C. cavalieri dall’altra parte e coli cavalieri dela