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nota 381

Cap. CXIII. — La esatta interpunzione del passo «cole l. ab. e alo fedire d. sproni. E Ghedin» è data, nelle Aggiunte, del Parodi stesso; una frase consimile è nel cap. CXIX.

Cap. CXXIX. «Molto parloe lo re.» Il Parodi ha parole e annota: «francese? O parloe?».

Cap. CXXXIX. «si come aviano fatte t. l’a. s. terre». Il Parodi corregge in «fatto» l’unico ms,; ma la sintassi antica, come ha piú volte dimostrato il Barbi, consentiva questi ed anche piú liberi costrutti.

Cap. CXLIX. «isperando io, sí come Ghedin mio frate.» Notevole questa accezione di «sí come» (—poiché).

Cap. CLX. «voi a lui siete d’uno uguale od anche maggiore.» La restituzione è del Parodi, che la giudica non buona. Forse, d’uno uguale significa «di pari grado». O è da correggere «siete d’in tutto uguale»?.

Cap. CLXI. Notevoli le forme dimoreste (—dimorereste) e traudita (—molto udita).

Cap. CLXIII. «lo mio cavallo abbia a patto di cadere.» Il Parodi, con l’unico ms., a ppato. A ogni modo, è frase di cui non conosco altri esempi. Ben nota, invece, è la forma «astetteroe», che in un primo momento il Parodi corresse nella piú comune.

Cap. CLXVIII. Verso la fine, si può leggere «consappiendo» (—essendo consapevole) o, col Parodi, «con sappiendo» («con» pleonastico, come altre volte «in», sempre col gerundio, alla francese).

Cap. CLXIX. «lo quale iera stato p. t. la notte [in] cosí gr. p.». Potrebbe anche essere «p. t. la notte co’ sí gr. p.».

Cap. CLXXVI. «per passare questo fiume, per andare dall’altra parte di questo diserto.» Il Parodi, coll’unico ms. reca invertiti «fiume» e «diserto».

Cap. CLXXXVI. Nell’ulti ma frase, è forse da inserire non prima di «è di Cornovaglia».

Cap. CLXXXVIII. Dato lo stile stereotipato del nostro, mi sembra sicura l’integrazione [sí come si convenía]: la frase ricorre piú volte (p. es., tre periodi prima).